La Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” nasce per volontà di 70 Comunità Sarde e della Associazione Culturale Itinera Romanica-Amici del Romanico, nonché dal contributo di idee ed esperienze del partenariato esteso. Rappresenta la risultante di una costante, intensa, pluriennale e proficua collaborazione con le Università, le Soprintendenze, la Chiesa e le Istituzioni locali isolane. Un lavoro tangibile che si concretizza con la definizione partecipata di questo nuovo organismo, finalizzato a preservare e promuovere l’articolato sistema di Cammini della Fede e della sua rete di itinerari già meta di rilevanti flussi di pellegrini e visitatori.
La Mission della Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” consiste nella tutela e valorizzazione del vasto patrimonio materiale e immateriale della storia sacra del Medioevo Sardo, delle eccellenze culturali, storiche, ambientali e sociali presenti nell’intera Isola attraverso la definizione di interventi finalizzati a promuovere lo sviluppo economico, il superamento della stagionalità dei flussi turistici, l’integrazione e la diversificazione dell’offerta turistica, la promozione della cooperazione fra le comunità della costa e quelle delle zone interne, il sostegno all’occupazione giovanile e femminile, la creazione di alleanze stabili fra il pubblico e il privato.
La Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, intende contribuire ad accrescere l’attrattività della Sardegna attraverso l’attivazione di programmi finalizzati a suscitare interesse e curiosità verso la storia e le tradizioni di un’Isola posta al centro del Mediterraneo, teatro nel Medioevo di alleanze strategiche, relazioni diplomatiche, commerciali, storiche e culturali con imperi e potentati del mondo conosciuto.
La Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, a partire dal protagonismo storico e dalla ricchezza della dimensione religiosa e spirituale della Sardegna”, peraltro testimoniati dai numerosi edifici giunti a noi quasi intatti, vuole sostenere la creazione di un nuovo “protagonismo turistico”, in cui le piccole e grandi comunità del Romanico Sardo diverranno teatri di esperienze mediante la riscoperta di antiche vie di pellegrinaggio e l’individuazione di nuovi turismi e nuovi “visitatori”.